martedì 20 settembre 2011

Lettera semiseria dal presente al passato

Care V e A,
come va?
E' un pò che volevo dirvi due parole, in realtà, e penso che questo blog sia il giusto compromesso tra la schiettezza di cui parlavamo l'altra sera con D e F, e l'inspiegabile ritrosia che ognuno proverebbe di fronte ad una situazione simile.
L'altro giorno camminavo con V (Va) vicino a casa mia e ti ho incontrata, A. Mi sei passata di fianco, mi hai guardata e non mi hai salutata. Ok, nemmeno io ti ho salutata, ma non ero io dalla parte del torto. Certo, chi è dalla parte del torto raramente si rende conto della propria posizione, ma stavolta direi che è palese. Sono circa 5 anni che ho sul groppo questa domanda e direi che è arrivato il momento di porla: ma perchè? Io vorrei solo sapere perchè, un bel giorno, dopo anni di amicizia fraterna mi hai tolto il saluto. Ci sarà un motivo. Va bene che c'è chi sostiene la teoria del silenzio senza significato, che un'omissione non sempre celi chissà quali dietrologie, ma non mi sembra questo il caso! Cioè, se a 18 anni, un bel giorno, quella che consideravi una sorella maggiore, una persona saggia, da imitare, da cui imparare, si sveglia e smette di parlarti, e comincia una campagna diffamatoria nei tuoi confronti qualche domanda te la fai. Ma sinceramente in anni di turbative mentali non mi viene in mente una sola cosa che possa aver fatto per provocare una simile reazione.
Idem con patate per V. Sorelle il giorno prima, sconosciute il giorno dopo. Ma perchè? Voglio dire, sai quante volte mi è capitato di avere l'esigenza di raccontarti qualcosa? Di voler condividere un'esperienza, una soddisfazione, una storia, un pettegolezzo... Quante delusioni avrei voluto condividere con te e quante soddisfazioni, negli ultimi anni. Invece... A te l'ho chiesto, me lo ricordo: perchè? E la tua risposta, prima di disconnetterti, è stato un insipido: "siamo cambiate". Vero. Sacrosanto. Infatti io sono andata avanti. Non mi fa più male pensare al passato. Ma rimane la domanda, alla quale spero vogliate dare una risposta: ma perchè? Diamo un significato a questo silenzio per favore, abbiamo il coraggio delle nostre omissioni e tappiamo questo buco. Perchè ci ho messo anni per ricucire questo strappo che mi avete fatto nel cuore: ho usato i fili dell'amicizia, quella vera (e spero sincera) e della fiducia (che non sono ancora sicura di padroneggiare bene). Ma, si sa, la curiosità è donna e mi rimane aperto un perchè, un movente. E che cavolo, direi che me lo merito, no? Ditemi: "Franci, guarda, mi ha dato veramente sui nervi quella volta che hai preso 9 in storia dell'arte senza aver aperto libro" oppure: "Franci, senti, da quando ho saputo che ti sei laureata in 4 anni e mezzo in giurisprudenza mentre io, dopo aver millantato per anni di voler fare il magistrato, ho mollato senza aver passato nemmeno privato, beh non riesco più a sentire il tuo nome" o ancora: "Cavolo Franci, mi sta sull'anima il fatto che hai i capelli lisci". A me va bene tutto, basta sapere.

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