giovedì 9 dicembre 2010

La luce negli occhi

Ci sono persone che hanno una luce negli occhi.
Una luce sempre accesa, come una speranza tenuta in serbo per tempi migliori (o forse per tempi peggiori).
Una luce che brilla ad ogni loro parola, ad ogni loro respiro. Una luce che li tiene vivi.
Una mano che si tende verso qualcosa, verso un futuro lontano o vicino, incerto, e sembra sfiorarlo ogni volta che quella luce si accende.
L'ho notato stasera in un concorrente di "Chi vuol essere milionario". Aveva una luce indescrivibile, mentre rispondeva ad una domanda di storia e, dopo aver acceso l'opzione esatta, chinava il viso per mettere al sicuro l'assegno. Ecco, mentre chinava il viso, quell'ometto grassottello, un pò sfigatino aveva una luce che gli brillava negli occhi. E non era perchè aveva appena vinto 20 mila euro (cioè un sacco di gente ha vinto 20 mila euro al "Milionario",  saprò ben distinguere una luce diversa, quando la vedo). Emanava un fascino particolare, il fascino della persona sicura. Non sicura di sè, ma sicura di quello che sarà, sicura di quello che vuole e pronta ad ottenerlo.
Conosco solo un'altra persona che ha quella luce negli occhi. E ogni volta che la incontro traspira passione per quello che fa. Per questo voglio imparare da lui. Voglio imparare ad avere passione. Perchè sono stata spenta per troppo tempo. E anche se non ne avrò la possibilità, anche se il futuro mi porterà altrove, avrò sempre davanti quella luce, che tanto mi attrae e tanto mi turba, e non mi limiterò ad aspettare, ma farò di tutto perchè i miei occhi, un giorno, possano brillare come i suoi.

martedì 7 dicembre 2010

Verrà un giorno

Qualche anno fa, proprio nel periodo di Natale, giunse a casa mia un biglietto d'auguri rosso, me lo ricordo abbastanza bene, da parte del signor D. Tale biglietto (ormai famoso tra i miei amici), indirizzato a mio padre, recitava più o meno così: "Bla Bla Bla... Auguriamo un Buon Natale a te, Caterina, Filippo e Co."
Si, avete capito bene. Il signor D. (verrà il giorno in cui gli servirà qualcosa da me e allora la pagherà) non si ricordava il nome della figlia più o meno quindicenne del suo amico, che vedeva tutte le domeniche al palazzetto dello sport e, invece di optare per un democratico "Buon Natale a te e tutta la tua famiglia", ha preferito citare per nome tutti, mamma, fratello e.... ma si quella.......Co!
I miei smontarono un pò la cosa ridendoci su, e anche io ho finto di riderci su. In realtà è stato un episodio che mi ha ferita, in qualche modo. Una persona che saluto ogni domenica, con la quale ho anche cenato, che non si ricorda nemmeno il mio nome (che poi, volio dire, è una questione di sensibilità e normale educazione che se non ti ricordi il nome del membro di una famiglia, o telefoni per informarti o scrivi una frase aonima come la succitata...).
Ma stasera.......beh stasera mi sono sentita come quella volta.
Cena natalizia del club di auto storiche. Chi mi conosce (soprattutto A.) sa che più o meno da marzo in avanti, il week end è off limits perchè vado in gara. Gare in ogni dove, gare lunghe, gare corte, gare di campionato, gare di V, gare, gare, gare. Anche in questo blog parlo di gare!
A Lumezzane sono diventata Top Driver, diavolo!
Ma no. La cena degli auguri del MIO club di auto storiche, quello che frequento ogni lunedì da due anni, si apre con la lettura del giornalino sociale che recita: "...Filippo, Mozart del cronometro (anche la sorella adolescente si sta facendo strada)....".
E già lì mi girano le scatole (adolescente= 23enne in vista della laurea...)
Ma non è finita: il presentatore premia padre e fratello per il secondo posto al Challange e sottolinea che in effetti un membro della famiglia rimane nell'ombra, non ha niente da fare e segue con la macchinina. Francesca!
Sul momento la cosa non mi tornava. Quale macchinina? Niente da fare?? Poi abbiam capito che parlava di mia mamma, della quale non si ricordava il nome (che poi, insomma, ma che considerazione è che una non ha niente da fare?! Non ha mai sentito parlare di auto di assistenza?).
Ancora: lotteria benefica, incredibile dictu, viene estratto il mio numero. Il presentatore geniale: "Vieni vieni Alessandra!"
Si...e Genoveffa. (che poi, oltre il danno, la beffa: ho vinto il più pacchiano degli angeli di plastica formato gigante...e vai col riciclo!).
Quindi eccomi qui, all'una e un quarto di notte, a ripensare a D e a tutti i membri del club di auto storiche, e vi dico solo una cosa: verrà un giorno...

mercoledì 1 dicembre 2010

Aspettando la neve 2010

Diciamo che l'abbiamo aspettata, la neve, ma ha fatto poco la diva ed è arrivata quasi subito... nemmeno il tempo di finire la gara.. a Pavia, prchè qui a Varese nevicava abbondantemente già dalle 6 del mattino, quando mi sono leggiadramente svegliata.
Siamo partiti a bordo di una eroica A 112 alle 7 del mattino sotto la coltre bianca (fotografata...) ed abbiamo preso la via di Pavia. A Milano coninciano i problemi: prima gli iniettori di nuovo sporchi (ma ormai abbiamo tempi di ripresa da pit stop! ripristinati in meno di 10 minuti!), poi il filo dell'acceleratore bloccato.... Problema che è stato risolto nel parcheggio delle verifiche con sacrificio del Blackberry che si è immolato per la causa (o meglio è accidentalmente caduto nel motore...).
30 macchine alla partenza ma la sfiga imperversa: al n. 1 si staccano i freni, il n. 2 si inchioda al primo semaforo il n. 3... beh il n. 3 ha fatto qualche scongiuro e ha finito la gara.
43 PC e 2 CO (visto arrivare) dopo ci troviamo terzi in classifica e terzi di categoria (sempre per la sfiga di avere i primi 3 assoluti nella nostra categoria...) unici, tra i primi 5, a non far parte della scuderia Black Eagles! Tutto sommato la gara è stata piacevole, a parte qualche pressostato antipatico nel fango (o peggio, sull'asse...ma come gli è venuta di mettere un pressostato sull'asse???) e il giro un pò monotono (comunque meglio per me che non ho avuto modo di sbagliare strada!).
Complimenti ad Ercolani padre e figlio che hanno vinto con 174 punti (staccandoci di ben 30, ma a solo 1 punto dal secondo!).
E comunque, chi gareggia per gareggiare e "in gara non ha amici", forse è il caso che si compri un "cashmerino" e cominci a rivedere le sue priorità...

lunedì 22 novembre 2010

Harry Potter e i Doni della Morte

Ok.
Visto. Sono stata tra i primi. Non proprio la prima, ma tra i primi.
Titolo: Harry Potter e i Doni della Morte parte prima (spremiamo la gallina dalle uova d'oro finchè si può...). Durata: quasi 3 ore. Emozione: alle stelle. Aspettative: non proprio soddisfatte. Giudizio: un "buono" di incoraggiamento.
Insomma, con un budget illimitato, del materiale ottimo su cui lavorare, questo è stato il massimo che siamo riusciti a fare? Anche a livello di effetti speciali dico... Cioè, ok, carino ma... non avete l'impressione che manchi qualcosa? non so, del sentimento...Ho trovato abbastanza scontati certi passaggi e completamente carenti altri.. V. può capirmi quando chiedo: ma che fine ha fatto la scena in cui Harry trova la lettera di Lily a Sirius strappata a metà, che poi è ciò che ci porta all'epilogo della linea narrativa più bella (la storia del Principe)? Cioè che pathos avrà la scena in cui verrà svelato il segreto di Piton, nel prossimo film, senza questa premessa? E questo solo per fare un esempio!  Poi io mi chiedevo come avrebbero fatto a risolvere il probema di alcune lacune lasciate dagli altri film e che ora sono fondamentali per lo svolgimento dell'intreccio: beh non l'hanno risolto! Non si spiega niente! chi ha letto il libro bene, chi non l'ha letto o non va a vedere il film perchè sarebbe del tutto inutile, o lo va a vedere con qualcuno che ha letto il libro che gli spieghi cosa succede ogni due scene (come del resto ho fatto anche io con A...). Dovrebbero regalare il libro al botteghino, almeno la prima metà!
Insomma, bisogna ammettere che, a ben guardare, la prima metà del libro non è che fosse delle più avvincenti, ma il film lo è ancora meno, seguendo, come nei sei precedenti, un'unica linea narrativa, tralasciando tutte le altre, anche più interessanti! Il foglio di Tonks e Lupin dove sta? Villa Conchiglia, che è stata solo nominata, che caspita è (sempre per chi non ha letto il libro)? L'addio di Harry ai Dursley, con quella piccola redenzione di Duddley, che fine ha fatto? Quel pezzo di vetro che Harry continuava a guardare cosa diavolo è? Mi aspetto qualcosa dall'ultima parte: mi aspetto fuochi d'artificio, mi aspetto grandi effetti speciali, mi aspetto di piangere guardando nei ricordi di Piton, mi aspetto una grandiosa battaglia ad Hogwarts. Vedremo.
P.S. che poi non so se vi siete accorti, ma sugli effetti speciali, stavolta, siamo proprio andati al risparmio...cioè anche le trasformazioni con la pozione Polisucco erano delle semplici sostituzioni di attori, niente di straordiario...per il resto va beh, il solito... cose che volano...borse alla Mary Poppins (per inciso, un effetto inventato alla fine degli anni '70....)... Mah.
Voi cosa ne pensate?

venerdì 29 ottobre 2010

Peggio della Parigi Dakar

Si, peggio della Parigi Dakar. Il Circuito del Garda è stato una vera avventura. Io ero probabilmente in preda ai fumi di qualche droga che non mi sono accorta di avere preso. Non ne ho azzeccata una che fosse una! ho sbagliato strada 3 volte... siamo entrati anche in una pista per podismo! In più abbiamo bucato... Avete presente quella barzelletta: "Quanti ingegneri ci vogliono per cambiare una lampadina?" ecco io chiedo, "quanti regolaristi ci vogliono per cambiare una gomma?" circa 4 equipaggi per un totale di 7 persone, perchè Mr B. corre da solo.....ognuno si sentiva in dovere di dare un parere su come, secondo lui, si dovesse cambiare la gomma di una Aprilia... Tutti carinissimi ovviamente, ci hanno tolti da un bell'impiccio...
Comunque...Il giorno dopo siamo andati alla fiera di Padova.. sono tornata a casa con un mal di testa storico (hahaha che battuta! Giuro che non l'ho fatta apposta!), e senza aver combinato niente.. per la povera 128 ho trovato solo le frecce e le maniglie della porta. Ci rifaremo a novembre a Milano. Oggi in macchina pensavo che forse potrei sfruttare questa cosa della regolarità per farmi un pò bella con C. magari così mi parlerebbe... e io risponderei attorcigliandomi i capelli intorno all'indice: "Si...Vuole farmi da pilota?"

orecchie da coniglio

Buona sera.
Cosa fate domenica? Io vado ad una festa a tema. Tim Burton. Praticamente un sogno che si realizza. Insieme ad E. ed L. abbiamo deciso di vestirci come i personaggi di un unico film, giusto per uniformarci. Ebbene si. Io sarò Alice. E. sarà il Bianconiglio, L. sarà la Regina di Cuori. V. sarà il Cappellaio Matto. Stiamo cercando di convincere A. a fare lo Stregatto... con scarsi risultati. Intanto io ed E. ci siamo trovate stamattina per fare le orecchie e la coda del coniglio. Per la coda è stato facile: abbiamo realizzato un ponpon! per le orecchie invece ci abbiamo messo quasi due ore! abbiamo tagliato 4 pezzi di pannolenci bianco a forma di orecchio di coniglio. Sul primo abbiamo passato un contorno di colla a caldo con la quale abbiamo attaccato un giro di filo di ferro sottile (di quello che uso per infilare le perline...) poi abbiamo passato un secondo giro di colla a cado e abbiamo attaccato un altro pezzo di pannolenci (tipo panino). Abbiamo ripetuto lo stesso procedimento per l'altro orecchio. Avere il filo di ferro all'interno dell'orecchio permette di muoverlo e piegarlo a piacimento. Poi abbiamo preso un vecchio cerchietto e abbiamo fatto passare più volte il filo di ferro avanzato intorno alcorpo del cerchietto per fissare le orecchie, ma prima abbiamo inserito le orecchie in una striscia di pannolenci bianca che sarebbe servita per rivestire il cerchietto. Lo so che così non si capisce niente... non posso nemmeno postare una foto prchè il cerchietto se l'è portato via E.! comunque posterò le foto della festa!

giovedì 14 ottobre 2010

stanca morta

Sono stanca morta. Distrutta. Le giornate non hanno abbastanza ore per me.. tra l'università (e il nervoso che mi fa venire), il lavoro e lo stage non ho più un attimo libero. Ci metterò il triplo del tempo a finire di vedere tutte le serie del Dr House. Fortunatamente per voi, cari lettori, il fatto di dover andare al lavoro in macchina mi permette di ascoltare molta musica. Per questo vorrei commentare una canzone con voi. L'altra sera, dovete sapere, sono stata a vedere un concerto al Twiggy. Il Genio e Dente. Non pensavo, davvero. 10 euro ben spesi. Gliene avrei dati anche 15. Davvero bravi. Così mi sono comprata l'album (a dire il vero non volevo comprarlo per non alimentare il racket della cocaina, ma alla fine ho ceduto) ed è stato un ottimo acquisto. L'altro giorno lo stavo ascoltando mentre ero in macchina con A. e lui ha espresso a parole ciò che io stavo pensando (sì, a volte siamo telepatici..): ma se un idiota come Marco Carta riesce a vincere il festival di San Remo, perchè una canzone come "Cosa Dubiti" del Genio (andate ad ascoltarvela...vale la pena) non vince gli Accademy Awards?  La canzone si sviluppa come un dialogo tra amanti. Lui la tradisce e lei lo sa ma si nota molta indecisione nella volontà di lasciarlo. Una battuta a testa, ritmo serrato. la fine è un non scontato triangolo alla "Pensiero stupendo". Meravigliosamente evocativa l'immagine di lui che bacia l'altra "con timore" (non con passione!) e intanto cerca lei con lo sguardo ("dov'è lei- dov'è lei- dove sono- dove sei). Alla fine lui torna a dirle parole dolci m lei non sente (non ti sento- io ti sento- parla lento- come fossi musica). Davvero bella, non c'è altro da dire. E come commentare la sonorità anni '70? perfetta! evoca immagini di fumetto in bianco e nero, di investigatori con cappello e impermeabile, sguardi rubati e veloci, spionaggio amoroso. Well done! Fatemi sapere cosa ne pensate!

mercoledì 29 settembre 2010

ECCOMI QUI!

Nuovo blog, nuova vita!
Si parlerà di cinema, di libri, di hobby, di gare, insomma di tutto quello che mi va. E se a voi non va, va a me e va bene così (mi sento molto Lucy dei Peanuts...).