mercoledì 28 marzo 2012

AAA cercasi supereroe, basso profilo

Scassinare serrature? Pedinare la gente? Molestare una donna? Indossare una tuta di latex nera e tagliuzzare le persone con un rasoio (ogni riferimento a Sqweegle è puramente casuale)? No! Oggi io, A. e V. abbiamo sperimentato le nuove frontiere della criminalità!
Fatti da parte C! Sappi che tutto ciò che ci insegni sul diritto penale è sbagliato e, forse, questa volta è il caso che una lezione te la diamo noi.
Sappiate che a Milano, isola felice e città magica, è illegale contattare le forze dell'ordine per ricevere assistenza. Che se siete impossibilitati a fare qualcosa a causa dell'inciviltà della gente, lo sguardo smarrito di un vigile, che vi fissa con i lucciconi tipo cucciolo della Scottex, come se la vostra richiesta di rimuovere il maledetto motorino per l'ennesima volta in mezzo alla strada provenisse da un tubo catodico interspaziale direttamente da Marte, vi riempirà la giornata di domande quali: "ma fanno dei test per selezionarli?".
Ecco, sappiate che innanzitutto che se vi sentite male, o vi stanno seguendo tipi sospetti, o vi state dissanguando in mezzo alla strada, o vi stanno puntando una pistola alla tempia e provate a chiamare il numero unico per le emergenze.... non vi risponderà nessuno. Non prima di 10-15 minuti almeno. E se anche vi dovessero rispondere, mentre state cercando di convincere il rapinatore ad aspettare, in fermo immagine, che la polizia risponda, così da poter avere almeno un breve confronto a fuoco o un breve inseguimento degno dei migliori film, avrete a che fare con un operatore che cercherà di convincervi che le vostre esigenze sono secondarie rispetto alle varie emergenze che nel frattempo si stanno consumendo intorno a voi e nelle quali tutte le autorità, dai pompieri ai gohstbusters, sono impegnate tanto da non potervi soccorrere. Mi riferieco ovviamente a Godzilla che sta attentando al Pirellone o a Magneto che sta forgiando nuove armi modellando la Madonnina, o all'immancabile Sqweegle che sta sgusciando in giro affettando persone. Ecco sappiate che coloro che rispondono al numero unico per le emergenze (che, giusto a livello di informazione, è una linea unica che serve circa 2 milioni di persone e che è intasabile da....beh da me) sono impegnati in tali attività di debellamento dei mostri. Quindi se avete bisogno di tirar giù il vostro gattino dall'albero, di tutelare i vostri diritti, o più banalmente di far rimuovere un motorino parcheggiato da uno zuccone in mezzo al marciapiede, beh vi lascio qualche sito utile: www.prontointerventospiderman.com; www.batmanreturns.it; oppure mandate una mail all'indirizzo profxavier@xmenschool.com con oggetto "richiesta intervento Wolverine", magari lui non sposterà il motorino, ma almeno lo righerà per bene.
Scherzi a parte...ho sempre pensato che i nostri uomini in divisa fossero i moderni supereroi, o meglio, che fossero i nostri veri supereroi. Ma a volte ho come l'impressione che loro non si sentano così. Cioè, che si sentano vocati veramente a sgominare la malvagità dal mondo, senza soffermarsi a pensare che proteggere i cittadini e offrire loro un normale servizio di protezione e assistenza è più che sufficiente. Non pensano che quello che a loro sembra un intoppo nella giornata non meritevole di attenzione o di "occupare la linea del numero di emergenza", per un cittadino è invece un disagio per cui hanno ritenuto valesse la pena chiamare aiuto.
Grazie al cielo non tutti i giorni ci sono catastrofi da gestire e rapine in banca da sventare, nella normalità rientrano quei piccoli disturbi che, con un pò di cortesia e di disponibilità (che a dirla tutta dovrebbero essere, come dire, comprese nel prezzo) potrebbero essere risolti con poco. Certo è che le minacce e le lamentele, la scortesia e la supponenza, non fanno altro che alimentare l'inciviltà delle persone, l'intolleranza e l'inefficienza.  D'altronde è anche vero che se alle WOM è richiesto di tirare fuori le unghie...beh non si faranno bagnare il naso da Wolverine!

martedì 6 marzo 2012

L'incertezza della potenza

"Potenza". E' la parola do oggi. Che bella parola. Esprime tutto il senso di forza e di...ma si, chiamiamola aggressività, in senso un pò traslato, ma ci siamo capiti. Cioè, "potenza" è una parola forte, una parola che esprime perfettamente il suo significato in maniera quasi onomatopeica! Ma io intendo "potenza" in un senso diverso. Posizionerei questa parola esattamente dove deve stare, in bilico. E' una parola che esprime una situazione in bilico, in potenza appunto, tra l'essere e il non essere. Mi spiego. Una situazione in potenza è qualcosa che ha tutti i presupposti per esistere ma ancora non esiste. Esisterà? Boh. In potenza si. Ma questo bilico crea decisamente una incertezza. Ed ecco che il fantastico senso di forza che ci dava la parola "potenza" si trasforma inesorabilmente in un baratro nero di insicurezza e paura. No beh non esageriamo...Però un lieve ronzio all'altezza dello stomaco si. Un piccolo tarlo che rosicchia, una mosca che ronza insinuando il dubbio atavico intrinseco alla bilanciata situazione fifty-fifty. Cioè, quando ho il 50% di probabilità che una situazione si verifichi nella realtà ontologica è come se fossi su una bilancia in perfetto equilibrio. Ma a chi piacciono le situazioni in perfetto equilibrio? Sono noiose o, meno banalmente, sono statiche, indecise, incerte, nè carne nè pesce. Personalmente preferisco una situazione sbilanciata ma decisa, da una parte o dall'altra, al di qua o al di là del 50%. D'altra parte la situazione in potenza ha i suoi indubbi vantaggi: non rientra ancora nella parte fallimentare del 50%. E' ancora presente un buon 50% di possibilità di riuscita, che è un'ottima percentuale!
E quindi mi chiedo: vale la pena sbilanciare il contrappeso di un rapporto in potenza? V. che ha suggerito il titolo di questo post mi dice: "valuta i pro e i contro e agisci di conseguenza". Ma nel caso peculiare del rapporto in potenza i pro e i contro sono sfalsati! Non si può certo dire che il titolare di un rapporto in potenza non abbia nulla da perdere. Ha da perdere la potenza stessa, cioè quel 50% di probabilità di riuscita che, illusoriamente, potrebbero concretizzarsi in momenti più propizi. Un pò come una perdita di chance, ma senza la possibilità del risarcimento del danno, perchè una volta persa la potenza è perso tutto. E' un tipo di relazione "tutto o niente" come le contrazioni di certe fibre muscolari: l'intensità della contrazione del muscolo non è data dal numero di fibre che si contraggono ma dall'intensità con cui lo fanno, tutte insieme. Tutto o miente. Visto? E' la dimostrazione che questa teoria del rapporto in potenza ha tanto a che fare con il cuore. E, per citare qualcun altro, "non si vede bene che col cuore, l'essenziale è invisibile agli occhi" (e nota bene "l'essenziale" non le cose importanti o le cose necessarie o altro...le cose essenziali!). E dato questo presupposto forse sarebbe più consigliabile chiudere gli occhi ordinari e agire secondo quello che vedono gli occhi del cuore. Come dice A., capire ciò che ci renderebbe felici e andare a prenderselo. Perchè alla fine, la riuscita dipende sì dal destino ma anche dalle spintarelle che decidiamo di dargli. E' un equilibrio precario tra azione e silenzio, con l'incognita della reazione. D'altro canto, come insegna l'esperienza: alcuni sogni sono desideri...altri si avverano.