sabato 4 febbraio 2012

Qualcosa di nuovo

OH!  E' passato un mese dall'inizio della scuola e ancora non ho scritto nulla sul blog!!! Male male! Il fatto è che non ho avuto un attimo di tempo. Sono stata letteralmente travolta dalle novità e la cosa mi sta entusiasmando non poco (poi vedremo come si rifletterà l'entusiasmo sul rendimento...).
Analizziamo insieme le novità dell'ultimo mese.
Nuova giornata tipo: Sveglia, studio, cancelleria e tribunale, treno, polaio, Milano, scuola, altro pollaio, treno, casa, morte cerebrale. Vita sociale scarsa e saltuaria. Ma posso dire che in questo modo apprezzo di più i momenti passati con gli amici (che ormai vedo in Fosbury...sguisshhh!).
Nuova scuola: beh, certo. Fa molto liceo, in tutti i sensi. Prima di tutto perchè abbiamo i banchi, cosa che in università non ho mai avuto. E ora, anche se sono dei banchi scomodissimi e minuscoli, dovesse uscirmi l'ernia per le contrazioni alla schiena, li uso! Poi ci sono i prof, i compiti in classe, i compiti a casa, i debiti...proprio come a scuola! L'altro giorno l'esercitatrice di procedura civile ci ha riportato i compiti...Dovevamo scrivere una citazione. C'era un'atmosfera da restituzione della versione di greco che sai già che è andata male. Poi ci sono delle meravigliose macchinette del caffè. Sono 3 e sono circondate da una specie di gabbia anti vandalo (altro che Insubria con i suoi lucchetti giganti..). Quella delle bevande calde rilascia bicchierini di carta ecologici e bastoncini di legno in numero variabile di due o tre a testa. Le altre erogano il resto in piccole casseforti di metallo pesante, posizionate in modo che nemmeno un dito riuscirebbe ad insinuarsi per raggiungere l'agognata monetina, tant'è che molti rinunciano e spesso, rovistando, si trovano i resti abbandonati da qualcuno che ha gettato la spugna. Ci sono dei fantastici ascensori. Sono meravigliosi davvero! Sono due e parlano. Parlano anche in inglese, meglio di tante persone che conosco. Ti avvertono che la porta si sta aprendo, che si sta chiudendo, a che piano sei...Peccato che mentre loro parlano stanno fermi. Non come la metro nuova che parla e ti racconta le fermate in sedici lingue ma almeno si muove. No, questi stanno fermi, ti raccontano la rava e la fava, poi si chiudono e si muovono. Peccato che nel frattempo il passeggero si è crioconservato. E' bello che ogni tanto si incantano. Si confondono e iniziano a parlare dicendo cose senza senso e noi poveri specializzandi stiamo lì, guardiamo in aria cercando il meccanismo che li fa parlare per prenderlo a colpi di codice civile e rimpiangiamo di non aver fatto ingegneria elettrica. Ma la cosa più bella, quella di cui non potrei fare a meno, è lui. Alto, moro, aria da intellettuale...sguardo da patata morta e risposta pronta da branzino che ha appena abboccato. L'uomo il cui motto è "non lo so". Una volta c'era l'Uomo del Monte che diceva "si", ora c'è il centocinquantista che dice "non lo so". Se l'efficienza avesse un volto umano sarebbe il suo. Impagabile.
Nuovo viso: Si, ho una nuova faccia. E' tutta rossa perchè gli sbalzi termici mi hanno procurato un fantastico raffreddore permanente. E poi ha le rughe. Le ho notate l'altro giorno allo specchio. Forse dovrei mettermi qualche ora nel suddetto ascensore ed aspettare che l'effetto criogenico mi tiri la pelle evitandomi un lifting prematuro. Non ho notato invece ripercussioni interessanti sulla linea. Speravo che fare avanti e indietro senza il tempo per mangiare giovasse, invece nessun risultato apprezzabile si rileva sul punto. Peccato.
Nuovo pollaio: Si, io, A. e V. abbiamo elaborato un nuovo tipo di pollaio che si adatta alla nostra nuova vita da pendolari. Il pollaio da treno. L'effetto è quello di svuotare il nostro vagone terrorizzando la gente. Ieri sera, per esempio, a Saronno il nostro vagone era completamente vuoto e l'ultimo coraggioso che ha resistito tre minuti più degli altri se n'è andato seccatissimo quando V. ha detto che gli uomini sono più semplici di quello che crediamo e io ho risposto che si, in effetti un mobile dell'Ikea è più complicato (utenti del blog esclusi chiaramente... :P). An., che seguiva le evoluzioni del pollaio in diretta telefonica, ha inventato una scala di misurazione, la pollitudo, che si basa sia sulla propagazione interna sia sui danni provocati, ovvero il numero di locali che non potremo più frequentare perchè abbiamo spaventato i camerieri o il numero di persone che si sono sentite urtate nella loro sensibilità dai nostri discorsi. Anzi vorrei approfittare per eleggere membro onorario del pollaio il tizio che abbiamo incontrato l'altro giorno sul treno che, invece di scappare o lamentarsi, ha partecipato attivamente, riuscendo, con una sola parola a fare più casino di noi tre messe insieme. Lui sì che è un maestro.
Beh questo è un quadro generale della SSPL, un pò carente, vagamente tratteggiato...Ma chiunque capitasse da queste parti e si sentisse di integrarlo non esiti!

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