mercoledì 26 ottobre 2011

Calpestami!

Eccomi qua, alla fine di una faticosa, lunga giornata. Lunga in realtà non proprio perchè mi sembra che sia svanita nel nulla, di aver fatto un salto direttamente dalle sette di stamattina ad ora. Si, perchè l'ultimo ricordo notido che ho mi vede al trotto verso la stazione, colpevole di aver ignorato la sveglia che suonava alle 5.30...Poi nebbia. O meglio, una serie di immagini meritevoli di essere citate in questo post ma non particolarmente articolate. Per esempio lo scorcio del Duomo avvolto in una delicata nebbiolina grigia alle otto di un mattino d'autunno, la piazza deserta. O un intero stormo di piccioni che dormivano tutti arruffati e con la testina sotto l'ala, tutti appiccicati, radutati sopra una grata della metro, al calduccio. O ancora una coda poco convinta di futuri specializzandi sparpagliati nell'atrio della Statale in attesa che le porte del loro avvenire si aprissero. Una signora (non sapendo se si trattasse di una chiarissima professoressa o di una segretaria, non mi azzardo a conferire titoli) che fa l'appello cercando di capire chi avesse lasciato l'aula proprio al momento di cominciare il test. Un pensiero che attraversava la mia testa sul fatto che almeno al test d'ingresso alla scuola di specializzazione per le professioni legali potevano sprecarsi a scrivere in italiano anzichenò (ebbene sì, hanno scritto "conseguenziali"...). Finito il test non poteva mancare il consueto schifezzopranzo da Mc Donald's, dove abbiamo confermato l'ormai sperimentata tecnica dell'easy order (sperimentata almeno quanto la tecnica enunciata dall'ennesimo Teorema di Wom: nelle domande di diritto amministrativo, la risposta esatta è sempre quella più lunga). Poi shopping, rallentato da una certa sonnolenza indotta dagli analgesici, poi un viaggetto nel paradiso delle scarpe (penso che ne parleranno anche a Mistero: registrate tracce di Manolo Blahnic a Milano) e delle shiccherie fuori dalla portata di chiunque non sia il sultano del Brunei (tartufo bianco 9200 euro al kg). In fine rientro in treno. Concludo con un messaggio per la Signora Controllora.
Cara Controllora,
Sono una passeggera che ha pagato la bellezza di 10,30 euro per andare da Milano a Varese, consapevole del fatto che alle 18:19 il treno è strapieno. Proprio per questo pensavo che fosse preferibile occupare i posti disponibili prima di fomentare il degrado obbligando la gente a sedersi per terra e sulle scale, ammassati tipo carro bestiame. Invece mi rendo conto che, effettivamente, dopo una giornata di duro lavoro o di studio, passata magari in piedi, uno non vede l'ora di essere cacciato dal posto che ha occupato perchè per stare in prima classe bisogna pagare la bellezza di tre euro di differenza (per occupare gli stessi sedili pulciosi, con la stessa aria caldoumida che esce dalle grate e le stesse cicche appiccicate sul finestrino). Quindi, tesoro, spiegami per quale motivo devo stare seduta per terra, nella puzza delle scarpe degli altri  nell'umidiccio, se tra una classe e l'altra non c'è nessuna differenza? Quando passerai tu personalmente, con il carrellino del tè e della cioccolata calda, con i biscotti e il giornale, quando staccherai le cicche dai finestrini, sarai in grado di termoregolare l'ambiente in modo da garantire il mantenimento della sensibilità alle dita dei piedi e provvederai a pulire i sedili, io potrò valutare consapevolmente la possibilità di pagare tre euro in più se vorrò usufruire di comodità aggiuntive, ma allo stato delle cose, mi verrebbe da chiedere il rimborso del biglietto. E un grazie speciale anche al signore che, non solo mi ha fissata per tutto il suo viaggio da Milano a Tradate dall'alto del suo desile sghembo, ma mi ha pure colpita col cappotto e con l'ombrello. La prossima volta, caro signore, la prego...mi calpesti!

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