martedì 4 ottobre 2011

Merenda da Tod's

C'è chi fa colazione da Tiffany e chi fa merenda da Tod's. Audrie beveva caffè guardando gioielli. Io e V. bevevamo frappè guardando vestiti. Non che mi stia paragonando in qualche modo a Audrie, ma ieri eravamo lì davanti da dieci minuti, in contemplazione del più elegante manichino che abbia mai visto in vita mia (ero quasi emozionata) e bevevamo frappè, la similitudine è venuta da sola.
Aveva un bellissimo trench (il manichino) e un vestito di lana semplicissimo, un paio di scarpe marroni. Niente orpelli, niente di troppo. Era perfetto (se vi capita di passare davanti al Dev, fateci caso). Ho pensato che quando sarò grande vorrò vestirmi così. Si, avete letto bene, mi sono sentita come la bambina di tre anni che prova le scarpe col tacco della mamma e il suo piedino minuscolo riesce appena a riempire la punta. Gira per casa rigando il pavimento perchè striscia i tacchi, ha la faccia impiastricciata di rossetto e porta a tracolla una borsa più grande di lei. Ha fretta di essere grande, o meglio, vuole sapere cosa si prova ad essere grandi, come se quella borsa misteriosa contenesse una libertà che aspetta ma che sa di non poter avere e di non poter gestire. Perchè, siccome l'abito non fa il monaco, per certe cose bisogna proprio avere il fisique du role. L'unico modo che ha per sperimentare la sensazione è mettersi nei panni della mamma, nelle sue scarpe, e travestirsi da gran signora. Ecco guardando quel manichino, così naturalmente elegante, ho pensato che non sono ancora abbastanza adulta per essere quel tipo di donna (e nemmeno per travestirmici, sinceramente), ma un giorno mi piacerebbe essere così. Elegantemente semplice.
Non c'entra nulla ma...volevo fare tanti complimenti a Giulia. Brava. Davvero. Hai fatto il colpaccio, ti ammiro. Grandissima, spero di diventare come te, un domani. D'ora in poi sei tra i miei modelli da imitare. Perchè non è da tutti far assolvere con formula piena uno che in primo grado era stato condannato a 25 anni e il cui dna era sparso a muzzo per tutta la scena del crimine. Quindi, indipendentemente da tutti i commenti che si possono fare su questa storia e da tutte le opinioni colpevoliste o innocentiste che uno può avere (tanto la verità la sa, forse, solo Meredith), tanto di cappello agli avvocati. Ciò a dimostrazione del piacevole intercalare di C. "se hai un bravo avvocato, il nostro è il miglior sistema legale del mondo". E come diceva Vasco: e brava Giulia!

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