venerdì 4 marzo 2011

la sfera di cristallo

La vorrei, lo confesso.
Una bolla trasparente in cui guadare il mio futuro. Perchè questa sensazione di incertezza mi uccide. O comunque favorisce l'ulcera. Perchè sento una specie di tarlo all'altezza dello stomaco, che giorno e notte scava, scava.
Questo periodo, in cui non ho altro da fare oltre la tesi, favorisce le più disparate riflessioni sul mio futuro.
C'è una pubblicità (abbastanza razzista per i miei gusti) in cui si dice che per le donne africane la parola "futuro" è la più difficile da scrivere (e a questo punto compare la rassicurante guida di una mano bianca...). Ecco, con le debite distanze, credo che la parola "futuro" sia difficile da scrivere un pò per tutti.
Perchè un giovane laureando si sente abbastanza smarrito, può permettersi di costruirsi delle speranze, delle aspettative. E poi?
Cioè, certe aspettative come si realizzano? Chi ci spiega come si fa?
Posso anche immaginare dove sarò l'anno prossimo (perchè proprio non riesco ad immaginare dove sarò tra 10 anni...), ma dato il TRM (tasso di realizzazione medio) delle mie aspettative, forse dovrei studiare un piano B di riserva...
Che poi mi sento sempre in imbarazzo quando mi chiedono "cosa farai dopo la laurea?" (nota bene: "cosa farai" non "cosa vorresti fare", come se il futuro prossimo fosse una certezza...) perchè ci sono sostanzialmente due cose che vorrei fare dopo la laurea, ma sono entrambe speranze sfocate, deboli fiammelle che bruciano solo nel mio stomaco, e che figura da presuntuosa ci faccio se non si realizzano?
Tra qualche mese posterò su questo blog la risposta a tutte queste domande. Farò come un prestigiatore che indovina la carta scelta dal volontario. Metto le previsioni in una busta che aprirò intorno a dicembre prossimo. E allora saprò se una sfera di cristallo mi serve veramente o se sono in grado di realizzare il mio futuro senza averlo visto prima (perchè realizzare una cosa già vista è troppo facile...).
Nel frattempo cerco sempre qualcuno che creda in me. Perchè sono sempre più convinta che quella fiammella che brucia la bocca del mio stomaco (più o meno all'altezza del cardias- alla faccia tua, test di medicina) sia alimentata da potenzialità inespresse.

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