giovedì 5 aprile 2012

Profili di illegittimità

Mah...a volte ho la sensazione che le persone non si rendano conto di quello che dicono. Ciò comporterebbe che alcuni (molti, per la verità) o non pensano prima di parlare o non pensano affatto e sono come il Maccio Capatonda che tanto prende in giro l'Italiano Medio (ipotesi che ritengo più verosimile...). Invero, la cosa è preoccupante non poco, perchè il livello di scemenze che ho sentito nei tre telegiornali che ho visto stasera, sono tali da offuscare ogni preoccupazione inerente le ultime vicende delle nomination di Kevin del Grande Fratello.
Diciamocelo, la notizia del giorno la conosciamo tutti: Bossi ha lasciato il partito. Perchè? Perchè ha rubato un sacco di soldi. Per farci che? Per pagare la scuola del Trota.
Ora. Va bene tutto. Va davvero bene tutto. Passi che abbia pagato con i soldi dei rimborsi al partito la ristrutturazione di casa, passi la scuola Bosina, passi davvero tutto, ma l'istruzione del Trota mi rifiuto di credere che sia stata pagata dai contribuenti. Mi rifiuto di credere che sia stata pagata affatto!
E in tre telegiornali i servizi ripercorrevano la carriera del Bossi, dal Paleolitico ad oggi, tutte le sue battaglie, l'ampollina del Po, il dito medio, la canottiera e chi ha più fantasia più ne metta...E i militanti, i verdevestiti (tipo sanculotti), che chiamavano Radio Padania e piangevano...Povera stella...
Ma stiamo scherzando?! Voi lo sapete, io non mi addentro mai negli alvei della politica, ci si incasina, ci si compromette e si finisce sempre per indispettire qualcuno, ma questo è ridicolo!
Ma non c'è qualcuno che si indigna e si arrabbia per aver pagato la scuola al Trota? Per tre anni più del necessario, per di più! No, cioè, non ci sono parole! Altro che "dimissioni gesto dovuto degno di rispetto". Il rispetto ce lo si gioca consapevolmente mentre si prendono per i fondelli milioni di persone. Non lo si guadagna dimettendosi dopo aver pagato la ristrutturazione di casa con i soldi degli altri. Quello mi sembra il minimo, una cosa che uno fa perchè si vergogna, per mettere la testa sotto la sabbia, senza affrontare le persone chiedendo scusa, non una dimostrazione di dignità e rispetto.
La verità è che mi sembra che l'italica mentalità non abbia colore politico o un nome specifico, è pervasa, iniettata nelle nostre vene, chi più chi meno, chi per certi versi, chi per altri.  E' banale dirlo ma è estremamente vero. Tutti uguali.

Ma basta con le dissertazioni politiche (anche se credo che il mio sdegno non sia sufficientemente espresso in questo post, un pochino troppo tenero) e passiamo ad altro. Ho riservato per voi, miei affezionatissimi, una vera chicca.
Siete stati al Libraccio recentemente? Hanno messo in piedi una iniziativa molto carina: "Assicura il tuo libro di scuola". In cosa consiste? Praticamente viene concesso ai gentili clienti (di seguito "Polli") di poter sostituire i libri di scuola che, per un catalogo limitato e tassativo di casi della vita, non sono più utili ai fini didattici. Mi spiego meglio. I prof vi fanno comprare determinati libri, ma poi cambia il prof e il prof sostituto vi fa comprare altri libri. Che fate, pagate due volte? No, restituite quelli vecchi, che Libraccio ritira (solo se: 1) sono in ottime condizioni, non pasticciati, non rilegati, non spiegazzati e non sottolineati, 2) date idonea prova della realizzazione della condizione), e prendete quelli nuovi, pagando solo l'eventuale differenza. Se la differenza è a vostro favore, vi verrà consegnato un buono da spendere in libri. Punto non trascurabile, questa possibilità vi costa 50 cent a libro.
Ok, detto così, sebbene non mi convinca più di tanto, l'idea è passabile. Possiamo vederla come una miniassicurazione sul rischio, invero decisamente remoto, che la classe venga smembrata, che il prof cambi, che si cambi scuola, che esca una nuova edizione o addirittura che veniate bocciati. Stipulate una polizza che vi permette di assorbire parzialmente i costi della sostituzione dei libri, a patto ovviamente che non li abbiate nemmeno sfogliati, senza specificare limiti di tempo (quando finisce questo rischio? alla fine dell'anno? Dopo sei mesi? Una volta cominciata la scuola? Boh). Va beh. Ma la cosa oltrepassa il limite del mero sospetto se la commessa vi avverte che Libraccio, per nuova politica aziendale, non cambia più i libri. Cioè? Si, insomma, se comprate il libro di matematica e a casa vi accorgete che l'isbn è diverso da quello indicato dal prof, non lo potete più sostituire. La suddetta commessa, prospettatovi il paurosissimo rischio, vi invita dunque a contrarre la suddetta polizza per 50 cent, così potrete sicuramente restituire il libro.
Ma non stiamo negoziando il diritto di recesso? Beh si. Se perfino da Zara posso restituire un vestito dopo un mese (quindi probabilmente anche dopo averlo usato per bene), senza se e senza ma, perchè per restituire un libro devo assicurarmi? La legge mi assicura un diritto di recesso determinato, perchè devo pagare per poterlo esercitare? Passi conferire un compenso per avere in cambio la possibilità di restituire il libro a distanza di mesi, ma che mi dicano che non posso cambiare il libro affatto se non pago mi sembra una cosa a metà tra la minaccia e la truffa, con sbilanciamenti di qua e di là a seconda del momento contrattuale!
Facciamo anche due conti, se volete. Immaginate, fine agosto, inizio settembre. Mamme impazzite riempiono il Libraccio per comprare i libri di scuola (una media di venti libri a studente). 20 X 0,50= 10X il numero di persone che ipotizzabilmente comprerà i libri al Libraccio, per esempio, di Varese (ma l'offerta è attiva in tutta la catena) 500= 5000 euro in più sul'incasso, ai quali andrebbero sottratti i soldi che Libraccio ci rimetterebbe sui libri eventualmente sostituiti, che ammontano praticamente a zero, perchè la differenza sui libri nuovi è comunque a carico del cliente e la combinazione tra realizzazione del rischio tassativo prospettato e del perfetto stato del bene richiesto è una condizione pressochè impossibile.
Voi quanti profili di illegittimità vedete?

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