lunedì 23 maggio 2011

Consigli da seguire... e no

Lo ammetto. Qualche anno fa, gironzolando da Blockbuster avevo notato il cofanetto della Trilogia ed ero stata dieci minuti buoni a leggere il retro della copertina per cercare di capire. Ero quasi tentata di comprarlo. A quest'ora probabilmente sarei più avanti nel mio percorso di educazione cinematografica. D'altronde allora ero reduce dal trauma "The Dreamers" (che, per amor del cielo, non è un brutto film...ma ho cominciato ad apprezzarlo dopo la quarta o quinta visione...) e avevo repulsione per qualunque cosa che fosse anche solo lontanamente francese (compreso il formaggio...). In fondo bisogna riconoscere il fatto che anche Juliette Binoche ha i miei stessi problemi con Parigi (mi riferisco ai ratti ovviamente).
Cosa ho notato per prima cosa? Ovviamente il fatto che il Film Blu... non è blu! Almeno, non è blu tanto quanto "La doppia vita di Veronica" è giallo!  E' blu solo in determinate scene, la maggior parte delle quali ha a che fare con l'acqua o con le lacrime (tra l'altro mi è piaciuto il fatto che ogni volta che Julie avrebbe voluto/dovuto piangere la scena si interrompesse: musica-nero).
La seconda cosa che ho notato è stata la vecchietta. Si, la vecchietta gobba, secca secca, che attraversa la strada. C'era anche in "La doppia vita di Veronica" una vecchietta che attraversava la strada. Ho pensato ad una metafora sul tempo ma non vedo il nesso col resto del film (cioè, perchè mettere una metafora sul tempo in un film che dovrebbe avere come motto "Libertè"?).
Terza cosa: ovviamente la musica, si perchè l'influenza del signor Van den Budenmayer (compositore inesistente ma ricorrente) si sente eccome. Sembra quasi, in certi passaggi, che questa colonna sonora sia il controcanto di quella di Veronica. Gli stessi piccoli frammenti che ritornano, poche note, tanto pianoforte. Mi è piaciuto come, alla fine, i protagonisti interagissero con la musica, modificandola a parole (e tra l'altro ho notato come entrambi i film finiscano con un atto creativo: da una parte la storia delle marionette, dall'altra la composizione della musica).
Infine, l'uomo. Anche qui un artista, poco presente (anche un pò sfigato a dire il vero..).
Considerazioni futili:
1) che bella casa ha Julie in campagna...davvero. Io l'avrei illuminata con una luce diversa, non dico più calda, ma sicuramente più bianca, o qualcosa del genere. Avrei aggiunto delle piante, magari. Trovo che le case, soprattutto quelle vecchie abbiano un fascino particolare (con questo non sto giustificando il vecchiume dell'Insubria, c'è una differenza tra vecchio e decadente...). Quando io e V. siamo entrate nella Casa di soppiatto, lo scricchiolio del parquet, l'odore di chiuso, i vasi cinesi coperti di polvere, la luce che filtrava appena dalle tapparelle, i lampadari coperti di ragnatele...come in un film. E se dovessi girare un film personalmente credo che avrebbe proprio un'atmosfera simile.
2) La mamma di Julie, con l'Alzheimer, l'amica prostituta. In particolare la seconda, che ho molto apprezzato, visto che era il personaggio più loquace di tutto il film, mi è piaciuta molto (anche se è uno stereotipo forse un pò inflazionato). Perchè d'altronde se è vero che io sopravvaluto l'importanza delle parole (me lo fanno notare spesso...) è anche vero che Kieslowski sopravvaluta l'importanza del silenzio (oppure no?).
Comunque credo di aver capito quello che diceva Kubrick sul fatto che Kieslowski ha un impatto più emotivo che razionale stamattina, quando mi sono svegliata con il motivetto di Veronica in testa e una miriade di pensieri che ci ballavano intorno nel dormiveglia. Lì ho deciso che oggi avrei seguito il consiglio di vedere il "Film Blu", 1993.
Un consiglio che invece non avrei dovuto seguire era quello di andare a vedere Pirati dei Caraibi non-mi-ricordo-cosa. Sì, perchè dopo "La maledizione della prima luna", diciamolo, siamo andati calando. O meglio... dopo un pò son sempre le stesse cose. Mi ha ricordato quei vecchi film di Zorro o di Sandokan, dove sai cosa aspettarti da ogni personaggio e alla fine rimani deluso in ogni caso, sia che ricalchino il loro stereotipo sia che facciano qualcosa di diverso. Perchè nel primo caso è una noia e nel secondo senti che manca qualcosa.

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