martedì 2 ottobre 2012

Provocazioni "di cacca"

Ok, ok. Ora smetto di ridere. Ok, ora. No, ora. Intendevo ora.
Va bene, dai non riesco a smettere di ridere. E' che ho appena letto una notizia esilarante su diretta news.
Tra un bombardamento in Siria e una castronata del Trota, spunta questo fantastico trafiletto, con tanto di foto moooolto esplicative. Titolo? "Il party "di cacca" della consigliera regionale del Lazio". La consigliera in questione è la Cappellaro, che ha organizzato una meravigliosa festa a tema. E che tema! Ben due water ad accogliere gli ospiti all'ingresso, con ruggine e refluvi, tutto molto realistico. A completare il quadretto c'è anche il Village People travestito da cassaintegrato Fiat. E il parterre, stando alla lettera dell'articolo, era composto da grandi personalità dello spettacolo, della politica e della nobiltà romana. Probabilmente gli invitati sono stati scelti tra i partecipanti presenti e passati (e scartati) all'Isola dei Famosi.
Ma la cosa che più lascia sconvolti è la provocazione. Si perchè questi sono capaci di venirmi a dire che si tratta di una provocazione! Sono io che non la capisco, che ho poco senso dell'umorismo! Poca ironia, Franci!
Ora. Ammesso e non concesso che si tratti di una provocazione e non di un mero sfoggio del peggiore cattivo gusto mai visto...Ma provocazione contro cosa, di preciso? E' forse la nobiltà di Roma che deve lanciare provocazioni? Vi pare normale? Soltanto che rimane in silenzio in piazza a Milano circondato da decine di persone, quella è una provocazione. I lavoratori dell'ILVA che si buttano in mare, quella è una provocazione. Le canzoni di De Andrè, quelle sono provocazioni. I dipendenti Vagonlit che passano giorni e giorni in cima ad un palo, quella è una provocazione. Free Hugs è una provocazione. In realtà sarebbe una provocazione anche la fila sempre più lunga di persone che alle sette e mezzo la sera aspetta il pasto offerto dalle suore in via Luini, ma quella chi la vede? E non datemi dell'ipocrita, io sono molto fortunata, ho tutto quello di cui ho bisogno e anche di più, non mi manca niente. E infatti se organizzo una festa con i miei amici ho la creanza di organizzarla per divertirmi e non per lanciare una provocazione. La provocazione è credibile se hai una, per dirlo in giuridichese, legittimazione attiva. Ma vedere un politico che organizza il "party di cacca" per sollevare una reazione contro questa politica "di cacca", beh ha del paradossale, no? Mai sentita la locuzione low profile? No, eh? E' che ormai il tg non lo guardo nemmeno più. Posso farmelo da sola il tg, siamo talmente assuefatti agli scandali che non fanno più scandalo. E' così difficile lanciare una provocazione vera...siamo in overdose da scandali, da notizie, da "sensazione", da onniscienza giornalistica.
L'altro giorno passavo davanti al Tribunale, e c'era un tizio incatenato alla ringhiera. Lo guardo, lui mi guarda. Aveva un cartello di protesta perchè non poteva vedere i suoi figli. Nella piazza la schiera di avvocati del venerdì mattina, praticanti, clienti, la navetta della polizia penitenziaria, Tizio, Caio e Sempronio... E questo da solo, incatenato, che mi guarda. Entro e dico alla guardia giurata: "C'è fuori un signore incatenato al tribunale, ve n'eravate accorti?". Lui trasecola e corre fuori a vedere. Nel giro di trenta secondi 4 carabinieri, 2 poliziotti, la RAI, Varese News e la Provincia hanno circondato con telecamere e taccuini il povero padre divorziato, figlio della crisi e tra un "che vergogna" e un "piove, governo ladro" hanno riempito le pagine del giornale dell'indomani. Ci è voluta la praticante che fotografa i cuori per terra per accorgersi che si, anche quella era una provocazione.

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