domenica 26 agosto 2012

L'ora della rivoluzione

Ho quasi finito di leggere la mia grande fatica dell'estate. No, non le 50 sfumature di noia che, da brava lettrice da ombrellone, ho letto e cestinato più o meno a metà del secondo libro della trilogia. No, sto leggendo un libro sulla nostra storia. Ebbene si, affascinata dalle vicende della delinquenza nostrana approfondite attraverso le avventure degli antieroi della Magliana in "Romanzo Criminale", ho deciso di darmi al romanzo storico. Ma proprio storico. Il romanzo in questione si intitola "Patria" ed è la storia d'Italia dal 1978 al 2008. Ora chiederei a chi tra voi, mi ha già gentilmente fatto notare  che quella che per me è storia per altri è vita, di non leggere oltre.
Ai rimanenti lettori nati dall'87 in poi, vorrei esprimere tutto il mio sgomento per aver preso coscienza dell'abisso della mia ignoranza. Cioè, di essere ignorante lo sapevo, ci mancherebbe, ma che il fondo delle mie lacune storiche non potesse nemmeno essere intravisto dalla superficie, beh questo non me l'aspettavo.
Dal rapimento di Aldo Moro, agli omicidi Falcone e Borsellino, perfino gli avvenimenti più recenti, come il rapimento di Giuliana Sgrena, hanno risvolti che alla mia scarsa attenzione al tg della sera erano sfuggiti. Anche perchè, diciamocelo, di certe cose è difficile capre fino in fondo tutte le sfaccettature finchè le si vive. Si nota anche dalla struttura del libro: se la storia degli anni 70/80 era dotata di un punto di vista critico e completa di tutti i retroscena, quella degli anni più recenti no, è maggiormente documentata ma meno critica.
Le cose che più mi hanno sconvolta sono le strutture a strati, tipo pasta sfoglia, di cui è dotato lo Stato. Abbiamo lo Stato, appunto, il Sovrastato, il Substato, il Controstato, l'Antistato, il Parastato...non mi vengono più desinenze greche. Qualcuno, dopo lo scandalo P2, disse che se era stata scoperta una piramide di potere occulta, una ulteriore, rovesciata, è ancora sepolta e nascosta.
Altra cosa che ho notato è il fatto che rispetto agli anni 70, l'attenzione del pubblico si è sempre più spostata dal corpo politico al corpo di Belen. Mi spiego. Oggi come oggi riescono ad intortarci senza nemmeno raccontarci frottole. Le priorità dell'italiano medio sono davvero relative al Grande Fratello e alla futura (im)probabile vincitrice di Veline. Ciò è terribilmente triste perchè questa realtà non fa altro che fomentare l'inconsapevolezza e sopire le lamentele. E qualcuno, mi pare De Andrè, disse che la vera morte è quando si smette di lamentarsi per ciò che non va. La lamentela è ciò che ci tiene socialmente vivi. Lamentiamoci.
Caro Sig. Presidente del Consiglio,
Sono una studentessa-praticante avvocato di Varese. Sono una italiana come tante: frequento la SSPL, lavoro, mi do da fare, faccio qualche cavolata ogni tanto, ma ci sta. Ho la macchina, faccio shopping, per quanto mi riguarda credo di fare il mio dovere per far girare la nostra martoriata economia. Sul serio, mi impegno al massimo!
Però, voglio dire....Ieri ho fato 20 euro di benzina. Oggi ero di nuovo in riserva. Andare e tornare in treno da Milano (volendo fare gli alternativi) costa 10,40 euro più eventuali 3 euro di andata e ritorno con metropolitana. Praticamente mi (ci) sta diventando impossibile spostarmi (ci).
Ma stasera ho sentito la notizia che più mi ha lasciata sgomenta. Lei vuole tassare la Coca Cola?! Ma perchè? Ce l'ha con me, lo so. Non c'è altra spiegazione. Uno si impegna, fa il suo dovere, ci prova, e la ricompensa è che mi mette 3 cent in più sulla Coca Cola?!
Coca (Cola, meglio specificare)-dipendenti di tutto il mondo, unitevi! Se rivoluzione deve essere, rivoluzione sarà!

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