lunedì 18 aprile 2011

Gli effetti di una risposta maleducata

Ma come si permette?
Si, comuncio con un aggressivo "come si permette?", dando anche del Lei.
Voglio dire...E' laureata, insegna, e' a contatto con gli studenti e con gli amministrativi tutti i giorni, si assume l'impegno di organizzare attività integrative... ma cosa ci guadagna ad essere così scortese? Cioè. Io, nell'esercizio delle mie funzioni (infime funzioni di segreteria, è vero, ma hanno un' utilità anche loro...), mi sono impegnata per scrivere la mail più gentile e rispettosa del mondo per chiederLe una cosa alla quale avrebbe già dovuto provvedere, e Lei mi risponde in due righe striminzite che devo chiedere ad altri. Come se Le avessi dato fastidio, come se non fosse affare Suo relazionarsi con gli studenti per adempimenti di "bassa cucina" (per citare B.). Ora, non pretendo che mi venga espressa tutta la gioia dell'insegnamento, che mi vengano profusi ringraziamenti o che mi si riservi un "buongiorno" (mancante, anche quello), ma almeno non mi prenda a pedate.
Se rapportarsi con gli studenti Le da fastidio, forse ha scelto la professione sbagliata. Se ritiene di possedere una intelligenza superiore dacchè  la Sua sedia si è spostata dall'altra parte della cattedra, e di meritare un contatto lavorativo esclusivamente con suoi pari, forse non dovrebbe proporre (meglio, pretendere) che noi, poveri esseri dall'intelligenza limitata, partecipiamo ai convegni che Lei organizza (anche perchè, cosa possiamo capire, noi tapini, di cotante altissime profusioni di sapere).
Il punto è, carissima (anzi, Chiarissima), che mentre una risposta scortese genera rispetto solo nei servili, una risposta gentile (per quanto ferma) sortisce sempre rispetto sincero in tutti. E, mi creda, c'è sempre da guadagnarci.

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