Forte Erin. Sul serio.
Ieri mi sono fatta parte diligente (non è vero) e ho fatto una cosa che non facevo da mesi.....sono andata a lezione!!
Si sono andata a lezione di inglese giuridico (per l'unico motivo possibile che giustificherebbe la partecipazione ad una lezione di inglese giuridico dopo pranzo: proiettavano un film! "Erin Brokocitch", appunto...).
A parte la mia figuraccia (all'inizio, prima scena, incidente d'auto, e chi è l'unica che caccia un grido terrorizzato?...E' che mi lascio coinvolgere...) e la fatica di gestire con un solo paio di occhi scena e sottotitoli (difficoltà derivante più che altro dal fatto di avere un solo cervello...che per di più somiglia all'ascensore dell'università: ogni tanto si inceppa e qualcosa ci rimane bloccato dentro sospeso tra due piani...), il film è sempre bello.
Io e V., tra le altre cose abbiamo notato che Julia Roberts ha probabilmente la stessa costumista di Pretty Woman...e che non sa (o finge di non sapere) come si cammina con i tacchi.
Comunque riflettevo su una cosa. Dal film Erin esce con un'ottima reputazione. Una donna forte, che riesce, nonostante le difficoltà, a farsi strada tra i pregiudizi, a convincere gli scettici della bontà delle sue intenzioni superando il suo aspetto e il suo catatteraccio. Wow. Una vera Woman on a mission!
Si. Ma se fosse successo qui? Se fosse successo davvero? Cioè lo so che è tratto da una storia vera. Ma è un film. E se c'è una cosa che ho imparato dalla mission del video (che ha ricevuto critiche entusiaste, tra l'altro) è che per rappresentare la realtà in un film bisogna essere il più finti possibile. Che la realtà sembra tanto più reale quanto più è finta. Da qui il corollario che la storia di Erin Brokovitch non può essere andata davvero così.. a parte questo volevo dire che se davvero una rompipalle maleducata come Erin entrasse in contatto, che so, con un ufficio delle nostre pubbliche amministrazioni...non so quanti ragni caverebbe dal buco. Ho pensato questo perchè sono andata in Questura ieri mattina e ad ogni mia domanda sul passaporto, l'agente dell'urp mi guardava come se fossi sempre più scema (e assicuro che le mie non erano domande più sceme della media..). Se mi fossi rapportata a lei come Erin avrei ottenuto qualcosa di meglio? Ok, Ok, lettore, smetti di ridere (so che stai pensando che non sono per niente credibile nei panni di aggressiva rompipalle) era solo per dire. Un ragionamento sterile. Pour parler...pour ragioner...per capire le dosi giuste di aggressività e ...chiamiamola "Alicità" (tra l'altro l'altra notte ho sognato di dare una gomitata nello stomaco ad uno che mi chiamava Alice...). Fifty-fifty? Quaranta-sessanta? Il prof Sacchi (Sacchi, non Sacco stavolta...) diceva che una persona carismatica è quella che alterna, a seconda della situazione, fermezza e...e...Alicità. Deduco dunque che non ci sia una percentuale fissa. Come direbbe qualcuno, dipende.
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