domenica 22 maggio 2011

Carenza di esperienza

Ci pensavo l'altro giorno all'Open day, parlando con L.
Io e V. gli stavamo raccontando di come, vedendo le matricole dare i loro primi esami ci sentissimo cambiate. Mi spiego: se quando sei al primo anno e il prof ti boccia è tutta colpa sua, ce l'aveva con te e ti ha chiesto l'unica cosa che non sapevi e mille altre scuse; quando sei alla fine ti rendi conto che certi votacci erano più che meritati, e certi esami, passati per il rotto della cuffia (rectius, per pietà del professore che probabilmente era stufo di vederti alla sua cattedra ogni due settimane...ogni riferimento a persone o fatti realmente accaduti è puramente casuale) avresti anche potuto ridarli un altro paio di volte. Quando poi abbiamo detto che alcune matricole si meritavano proprio la bocciatura, e che la prof in questione aveva chiesto cose tutto sommato semplici, L. ci ha guardate come se fossimo passate al lato oscuro della Forza.
Tutto ciò per dire: quando si da la colpa dei propri errori alla sfiga o agli altri, si è in una fase di carenza. Carenza di esperienza. Questa teoria trova un chiaro esempio nella regolarità. Sì, perchè credo di essere ancora in una fase in cui se mi capita di sbagliare cerco alibi nella congiuntura astrale o nella teoria del caos o nell'allineamento sfavorevole del mio segno con Saturno, quando invece so benissimo che l'unica cosa che mi manca è l'esperienza. Fare gare, gare e ancora gare. Per arrivare un giorno a salire su quel podio a Brescia e stappare una magnum di champagne (e oggi durante l'eterno viaggio di ritorno -4 ore...-ho pensato che, forse, con la 128, potrei diventare top... la prima top driver donna, chissà...)
Ok. terminata la parte razionale del post, posso cominciare con le invettive.
Ma porca miseriaccia nera. Possibile che passi 6 giorni su 7 a fare 300 tubi alla volta per arrivare in gara e sdoppiare a 10?! Possibile che in una gara con tutti i tubi a vista, tutti dritti, con 3 commissari per tubo, dove l'unico ostacolo possibile potrebbe essere un piccione che decide di suicidarsi sul pressostato (ma sono sicura che anche in quel caso un commissario sarebbe intervenuto prima del nostro passaggio), con un mirino perfettamente posizionato (per tutta la gara in pericolosa prossimità della mia tempia, tra l'altro), io sdoppi a 10?! No dico, è davvero possibile? Perchè se sono davvero così rintronata è meglio che mi trovi un altro sport, che so, il curling, il twirling, il tchuckball (non ridete, esiste, e io ci ho anche giocato...). Oggi, dalla delusione, ho stretto la mano a M. dicendo "addio, io non farò mai più una gara di regolarità, non mi vedrete più". Si, perchè già soffro di complessi di inferiorità, ma se poi, tirate le somme, sdoppio peggio di uno che ha iniziato ieri...
Basta.
Per il resto devo aggiornare la classifica del "Comuni Sfigati d'Italia Challange" aggiungendo Badi, microscopico comune in provincia di Pistoia che vanta sul suo cartello all'ingresso del paese un gemellaggio niente meno che con New York. Si perchè me lo vedo il sindaco di New York che non ha di meglio da fare che gemellarsi con Badi...

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