Supermission per le WoM a Baveno City (Ridente località sul Lago Maggiore iscritta al "Comuni sfigati d'Italia Challange")!
Questa volta hanno partecipato alla scampagnata anche i MoM (che suona molto peggio...).
Nella sfida tra i generi risulta decisamente vittorioso quello femminile. Gli uomini, ben lontani dal modello a cui ci abituano il cinema e la letteratura, sono stati surclassati in quasi tutte le prove da noi femminucce: mentre loro portano i segni di una dura lotta fisica tra escoriazioni e tagli, graffi e contusioni, noi portiamo sulla pelle solo il segno del sole.
Bene, dopo questo inno femminista, devo dire che sono stanca morta e che non credo che riuscirò a muovere un dito per le prossime settimane. Non oso immaginare come saranno ridotti i miei muscoli (poveri, loro...) domani mattina, quando il livello di adrenalina si sarà adeguato alla nuova mission (ricerca bibliografica a Como...decisamente basso livello adrenalinico..).
La verità è che non ho più (o meglio, non ho mai avuto) il fisico per queste cose.
Nonostante le mie carenze sportive, è stata una giornata estremamente divertente. Credo di aver superato ogni barriera che la natura mi ha imposto scalando una parete da arrampicata e arrivando persino in cima (nonostante l'enorme difficoltà negli ultimi 2 metri per arrivare alla campanella...), avanzando pericolante su un cavo d'accaio, attraversando ponti semovibili...Agli atti che ho superato C. sul ponte sospeso perchè non aveva il coraggio di lanciarsi nel vuoto e aggrapparsi alla rete. Agli atti anche che io, aggrappata alla benedetta rete, sono andata a sbattere con le ginocchia (che ora sono blu...), ho subito l'effetto "ritorno" e l'istruttore ha dovuto venir su a prendermi per un piede e farmi scorrere fino alla piattaforma. Agli atti infine che C. mi ha spinta giù dalla piattaforma, durante l'ultima prova, per questo ho provato a vendicarmi minacciando ritorsioni su A., e lei mi ha atterrata con una mossa di Judo... 2 volte.
Nonostante la stanchezza e tutto, le mie conclusioni sulla giornata le ho tratte.
Nel gioco (e nella vita, spero), ho dei cavi di sicurezza più resistenti dell'acciao, che mi avvertono se metto un piede in fallo, mi spingono a buttarmi (a volte anche in maniera troppo letterale...) e fanno il tifo per me. Perchè credono che, anche se ci metto il doppio del tempo, anche se ho paura e anche se faccio fatica, posso arrivare in cima anche io (e suonare la campanella..). Grazie.
Nessun commento:
Posta un commento