lunedì 14 marzo 2011

In missione per conto di Dio

Bilancio della giornata: tesoro trovato, anca slogata, missione compiuta.
Le "Women on a Mission" sono sbarcate a Milano.
Ma andiamo con ordine.
La giornata comincia alle 7.30. Tapis roullant, doccia, bar, caffè, sala tutor. L'adrenalina comincia a salire quando io, V. e C. otteniamo l'indizio per trovare una copia del nuovo libro di Duchesne (abbiamo gli pseudonimi? E usiamoli!). Dobbiamo andare a Milano a cercarlo! Asslutamente! No, cioè, non c'è appuntamento con L. che tenga!
C. abbandona la nave per più amene attività con cui occupare il pomeriggio (C, non sgridarlo! <3). Io e V. ci sistemiamo sul puzzolente treno delle Nord delle 13.51 e passiamo il viaggio a discutere della natura contrattuale o meno delle concessioni amministrative (ovviamente il dibattito dottrinale "versione base" è molto avvincente ma non abbiamo potuto trattenere la fatidica domanda: "cosa avrebbe detto Sacco?").
Arrivate a Milano, la grande metropoli travolge noi provinciali e la prima sfiga mi tocca sottoforma di biglietto della metro smagnetizzato (commento della addetta ATM point:"Se hai tempo di aspettare due ore te lo sostituiscono...").
Da Cadorna meta Duomo, più precisamente Galleria. Si, perchè l'indizio portava dritto lì. Abbiamo imparato che il Signor Giuseppe Mengoni, architetto che progettò la galleria, nel 1887 morì precipitando dalla cupola della sua stessa creazione (tra l'altro...che morte orribile...brrrrr). Tentativo n.1: una libreria artistica con una bella porta. Tentativo n.2: Ricordi, Feltrinelli.
Tentativo n.3: Rizzoli. Nisba. Allora ci siamo messe in mezzo alla Galleria a cercare angeli dipinti e nomi scolpiti su targhe in autentico stile Dan Brown (mangiati la polvere Tom Hanks...tu non hai l'ipad!), salvo scoprire che il signor Rizzoli, fondatore della casa editrice, si chiamava Angelo...
Ok. Milanese. Caro il mio milanese medio. Io sarò provinciale e tutto. Sarò una persona semplice e non superfashon...ma voglio dire a cosa serve questo clima subtropicale nei negozi?! Io pensavo che i 38 gradi fossero riservati al dipartimento di diritto privato della Statale, il luogo più caldo del globo dopo l'interno dell'Etna. Invece da Rizzoli ci saranno 50 gradi e un tasso di umidità del 90%! Cioè, mi viene da sospettare che il difficile del gioco fosse non tanto trovare la copia del libro, quanto cercarla senza liquefarsi! E lo stesso da Bershka e negli altri negozi del corso! Ora capisco perchè la moda milanese costa così tanto...se devi pagare i miliardi di riscaldamento, caro Milanese...(sarà che sono abituata alla stufetta scassata dell'aula tutor...).
Tornando a noi...la commessa ci guarda male quando scatta l'urlo liberatorio da tesoro trovato (sotto l'indispensabile testo "L'inglese in 30 giorni") dopo un notevole spremimento di meningi, una consultazione assidua dell' ipad e una sauna completamente vestite.
Dopo aver prelevato le nostre copie abbiamo optato per un giro in centro dove è stato inevitabile uno scambio di gentilezze con due turisti russi in viaggio di nozze (cioè io ho immaginato che fossero russi e in viaggio di nozze...). Foto davanti al Duomo a turno: prima loro a noi poi noi a loro, da veri turisti!
Inevitabile anche il calo adrenalinico. Ho iniziato ad accusare tutte le conseguenze delle mie carenze fisiche, a cominciare da uno strappo all'altezza dell'anca che devo aver preso durante uno scatto in un momento di emozione da Feltrinelli (scatto inutile, visto che era la libreria sbagliata...).
Poi abbiamo perpetuato la lunga tradizione del panzerotto di Spizzico in stazione (niente di più malsano, niente di più soddisfacente) e abbiamo preso il treno, dove la conversazione si è spostata dal tema "Concessioni: contratti o atti amministrativi?" al tema "Concessioni: risarcimento secondo lo schema contrattuale o nessun risarcimento?". E son problemi.
Arrivate a Varese (senza accorgercene nemmeno...visto che noi due e un povero ragazzo dall'accento inglese ci siamo accorti di essere in stazione solo quando le luci del treno si sono spente...) ho messo ulteriormente alla prova le mie capacità di pilota-con-cambio-manuale guidando fino alla Valganna per ritirare la macchina di V. Dieci minuti dopo eravamo di nuovo insieme a bere crodino e mangiare tartine in un bar, tirando le somme di una giornata emozionante (e la stanchezza ha fatto abbassare il livello dei nostri aforismi che, abbiamo deciso, verranno raccolti in un libro: "Ti taggo, ovvero aforismi di due universitarie alla ventura").
Rientro a casa ore 19.45, con gamba sinistra devastata e piede gonfio ma, in saccoccia la mia copia fantastica e scintillante di "La gente che sta bene", e nella memoria una avventura metropolitana da trenta e lode!
Non ce l'ho fatta ad andare al Club stasera...avrei dovuto raccontare per l'ennesima volta del mio nuovo 300 (dovrei fare la collezione dei 300...la mia sarebbe la più vasta del mondo della regolarità...).
E quindi. Bilancio della giornata: tesoro trovato, anca slogata, missione compiuta.

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