Qualche anno fa, proprio nel periodo di Natale, giunse a casa mia un biglietto d'auguri rosso, me lo ricordo abbastanza bene, da parte del signor D. Tale biglietto (ormai famoso tra i miei amici), indirizzato a mio padre, recitava più o meno così: "Bla Bla Bla... Auguriamo un Buon Natale a te, Caterina, Filippo e Co."
Si, avete capito bene. Il signor D. (verrà il giorno in cui gli servirà qualcosa da me e allora la pagherà) non si ricordava il nome della figlia più o meno quindicenne del suo amico, che vedeva tutte le domeniche al palazzetto dello sport e, invece di optare per un democratico "Buon Natale a te e tutta la tua famiglia", ha preferito citare per nome tutti, mamma, fratello e.... ma si quella.......Co!
I miei smontarono un pò la cosa ridendoci su, e anche io ho finto di riderci su. In realtà è stato un episodio che mi ha ferita, in qualche modo. Una persona che saluto ogni domenica, con la quale ho anche cenato, che non si ricorda nemmeno il mio nome (che poi, volio dire, è una questione di sensibilità e normale educazione che se non ti ricordi il nome del membro di una famiglia, o telefoni per informarti o scrivi una frase aonima come la succitata...).
Ma stasera.......beh stasera mi sono sentita come quella volta.
Cena natalizia del club di auto storiche. Chi mi conosce (soprattutto A.) sa che più o meno da marzo in avanti, il week end è off limits perchè vado in gara. Gare in ogni dove, gare lunghe, gare corte, gare di campionato, gare di V, gare, gare, gare. Anche in questo blog parlo di gare!
A Lumezzane sono diventata Top Driver, diavolo!
Ma no. La cena degli auguri del MIO club di auto storiche, quello che frequento ogni lunedì da due anni, si apre con la lettura del giornalino sociale che recita: "...Filippo, Mozart del cronometro (anche la sorella adolescente si sta facendo strada)....".
E già lì mi girano le scatole (adolescente= 23enne in vista della laurea...)
Ma non è finita: il presentatore premia padre e fratello per il secondo posto al Challange e sottolinea che in effetti un membro della famiglia rimane nell'ombra, non ha niente da fare e segue con la macchinina. Francesca!
Sul momento la cosa non mi tornava. Quale macchinina? Niente da fare?? Poi abbiam capito che parlava di mia mamma, della quale non si ricordava il nome (che poi, insomma, ma che considerazione è che una non ha niente da fare?! Non ha mai sentito parlare di auto di assistenza?).
Ancora: lotteria benefica, incredibile dictu, viene estratto il mio numero. Il presentatore geniale: "Vieni vieni Alessandra!"
Si...e Genoveffa. (che poi, oltre il danno, la beffa: ho vinto il più pacchiano degli angeli di plastica formato gigante...e vai col riciclo!).
Quindi eccomi qui, all'una e un quarto di notte, a ripensare a D e a tutti i membri del club di auto storiche, e vi dico solo una cosa: verrà un giorno...
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